Il Brasile è il principale obiettivo della risoluzione, sopratutto dopo la Coppa delle Confederazioni.
La Fifa ha chiesto ai giocatori di calcio una moderazione nell’espressione di fede durante la Coppa del Mondo in Sud Africa. Un comunicato è stato inviato alle federazioni di calcio delle nazioni classificate nel tentativo di impedire che i suoi atleti festeggino i goals e vittorie con messaggi religiosi. E il Brasile è una delle nazioni che più preoccupa la Fifa quando si tratta di mantenere religione e calcio separati.
L’utilizzo dei messaggi scritti sulle magliette sotto l’uniforme è già vietato. Ma in diverse occasioni, i giocatori aspettano la fine della partita per pregare e esibire i messaggi. La prima grande polemica è sorta quando il Brasile vinse nel 2002 la Coppa del Mondo di calcio.
Le autorià sportive insistono che non vogliano trasformare la Coppa in un evento politico o religioso. D’altro canto la situazione è delicata, visto che l’applicazione di multa può generare polemica per una specie di “persecuzione” religiosa.
Jerome Valcke, secretario generale della Fifa, crede che la soluzione è chiedere un compromesso delle nazionali per evitare i messaggi religiosi.
“… MI TOCCA LA PARTE CHE, COMUNQUE ESISTA TUTTA LA BUROCRAZIA DI DIVIETI DAL 2002, LORO NON SMETTONO E NON SMETTERANO DI SPARGERE LA VOCE, “GESÙ CRISTO È L’UNICA SALVEZZA…”