VERONA – Porte Aperte – l’organizzazione evangelica internazionale a sostegno dei cristiani perseguitati – conferma che il governo cinese ha messo in atto una seria ondata repressiva, secondo alcuni osservatori internazionali la più pesante dai fatti di Tienanmen.
La subiscono chiese, dissidenti e anche giornalisti stranieri. Lo Stato controlla le cinque religioni ufficialmente riconosciute (buddismo, taoismo, islam, cattolicesimo e protestantesimo) ingerendosi persino del loro credo, mentre le altre chiese cristiane, denominate comunità familiari perché si riuniscono in locali di culto fuori dal controllo governativo, vanno incontro a seri problemi.
I responsabili vengono convocati dalla polizia, subiscono interrogatori, minacce e pressioni, anche se la Costituzione garantisce teoricamente la libertà di culto. Non hanno vita facile neanche i membri di chiesa, che spesso subiscono sfratti dalle loro abitazioni e licenziamenti dal lavoro.
Alla chiesa Shouwang di Pechino, con oltre 1.000 membri, viene continuamente negato il riconoscimento richiesto per vie legali, per contro deve subire soprusi e pressioni tese a smembrarla. Alla sua battaglia legale si stanno unendo altre comunità familiari.
Alcuni osservatori internazionali – afferma Porte Aperte – ritengono che la nuova ondata repressiva sia dovuta ai timori per i recenti sviluppi politici del Nord Africa e del Medio Oriente, per la competizione economica e per la crescita delle comunità familiari.
Fonte: porteaperteitalia.org tramite evangelici.net